Entrato a far parte dell’esercito nel 1956, prestò servizio presso le sedi di Bari, Taranto, Nettuno e alla Questura di Palermo, dove operò inizialmente nella sezione antirapina e qualche anno dopo nella squadra “Catturandi”, della quale divenne degno membro, grazie al suo straordinario coraggio. Infatti, proprio per i valori in cui credeva e per la passione, fermezza, audacia che impiegava nel compiere semplicemente il suo Dovere, gli vennero assegnati numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali, nel 1968, l’avanzamento di grado d’appuntato grazie alla determinazione che mostrò all’interno di un’operazione che si concluse con l’arresto di un rapinatore. Ma non solo: nel 1978 venne premiato per essersi distinto all’interno di una importante operazione, nella quale diede prezioso contributo: individuò e bloccò, con quel coraggio che lo ha sempre contraddistinto, due pericolosi latitanti all’interno della propria autovettura, arrestandoli dopo un aggressivo scontro con i due. Tuttavia, la soddisfazione del Vice Brigadiere e della sua famiglia, per i numerosi encomi ricevuti, non fu destinata a durare molto: la mattina dell’11 gennaio 1979, in uno scenario palermitano silenzioso, tormentato dalla criminalità organizzata e non solo, alle ore 8:30 circa, Filadelfo Aparo fu colpito da innumerevoli colpi di arma da fuoco proprio sotto casa, mentre salutava la moglie affacciata al balcone. Il poliziotto non ebbe tempo di difendersi con la pistola d’ordinanza, i colpi da parte dei killer furono determinanti e lo fecero precipitare a terra, spaventosamente sfregiato, sotto gli occhi increduli, tra gli altri, di un suo vicino di casa – anch’esso ferito, non gravemente – il quale pochi secondi prima aveva scambiato con lui qualche parola.
Quel maledetto 11 gennaio, a soli 43 anni, ci lasciava un vero eroe, uno che la mafia l’ha combattuta a fatti e non a parole, con umiltà e con il sostegno dei suoi straordinari valori. Lasciò moglie e tre figli, uno dei quali, a quel tempo, aveva appena un anno.
Nel 1998 il Comune di Lentini gli ha dedicato una via cittadina. Sempre a Lentini, nella giornata di oggi, alle ore 11:00, in occasione del 36° anniversario del suo omicidio, si è tenuta un’omelia in sua memoria, presso la chiesa madre dedicata a Santa Maria La Cava e Sant’Alfio (da poco riaperta dopo i lavori di restauro). Alla cerimonia hanno preso parte molte Autorità civili e militari nonché i parenti del vicebrigadiere e il Sindaco Alfio Mangiameli. Subito dopo un corteo si è recato al cimitero, dove sono stati deposti fiori e corone sulla tomba di Filadelfo Aparo.
I ragazzi della Consulta Giovanile hanno voluto omaggiare il poliziotto lentinese, in occasione del IV forum sulle politiche giovanili, con un murales nei pressi dello Stadio Comunale “Angelino Nobile”.
Per la Polizia di Stato, Filadelfo Aparo, resta «un punto di riferimento per quanti, ogni giorno, con impegno e dedizione, sono al servizio delle istituzioni e della collettività per la difesa dei valori della legalità e della democrazia».
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Non clicco "mi piace" per ovvie ragioni dolorose. Ma,grazie di cuore per averlo ricordato...
Impossibile non ricordarlo.
Impossibile non ricordarlo. Impossibile.
Impossibile non ricordarlo. Impossibile.
Grande uomo , a lui va il nostro ricordo , x sempre vivrà
Solo una precisazione...per motivi affettivi e legati a mio padre, splendido siciliano. La provincia di Lentini è Siracusa e non Palermo. Per il resto, vicinanza e profondo rispetto per tutti i siciliani onesti che riscattano il dolore di una terra martoriata!
Lentini è la città che ha dato i natali a Filadelfo Aparo, Palermo la città nella quale è stato barbaramente assassinato. Da leggere così.
Chiedo scusa! Ora ho capito! Il senso del fatto ovviamente non cambia! Grazie!