E come ogni anno, una rappresentanza di genitori o studenti si da appuntamento nelle sedi di appartenenza per lamentarsi con la dirigenza o con l’ente competente affinché le aule vengano riscaldate a dovere. Oggi ci siamo recati presso la struttura polivalente di Lentini, che comprende l’is. geometra, i licei artistico e scientifico, tecnico economico e professionale per l’agricoltura, tutti gestiti dalla Provincia di Siracusa, che in mancanza prevalentemente di fondi impone agli studenti di trascorrere più di mezza giornata in un ambiente gelido e poco ospitale sotto altri punti di vista. Con la soppressione delle provincie, infatti, raramente si riescono a rendere concreti dei progetti e quello della riparazione delle pompe di calore pare essere irrealizzabile. E così, al rientro dalle vacanze natalizie, la problematica delle classi fredde è tornata a ripresentarsi e i dirigenti accomodano gli ambienti scolastici alla “meno peggio”. Ci sono scuole, come l’I.T.E. “Alaimo” che, grazie all’autofinanziamento, hanno dotato di condizionatori caldo-freddo, tutte le aule e laboratori didattici, e istituti che hanno preferito “accontentare” alunni e docenti con delle inefficienti stufette che nelle giornate polari non riescono a riscaldare nemmeno il pavimento.
Secondo norma, la temperatura dovrebbe aggirarsi intorno ai 18° nei corridoi e 20° nelle aule.
E sempre a proposito di norme, lo Statuto delle studentesse e degli Studenti, recita, all’articolo 2, sezione 8, paragrafo (a)
La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:
a. un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico di qualità.
Con molta presunzione affermiamo che quest’articolo, purtroppo, è stato ed è fortemente violato dagli organi che dovrebbero rispettarlo ed applicarlo.
L’unica soluzione plausibile che potrebbe mettere fine a quest’annosa situazione, sarebbe quella di rimettere in sesto l’impianto delle vecchie tubazioni, le quali, oltre a non essere state mai rilevate tramite delle mappe apposite, risalgono addirittura alla creazione del complesso e non permettono l’azionamento dei termosifoni collocati nei vari locali dello stabile, attraverso il passaggio del gasolio (che poi gasolio, nella maggior parte dei casi, non è). Insomma, tra le tante promesse e i tanti progetti di riqualificazione, sistematicamente conservati in un cassetto, l’ente competente e cioè la Provincia di Siracusa, pare non voler rispondere alle esigenze non solo degli studenti, ma anche del personale scolastico. A tal proposito, i ragazzi del Liceo Scientifico, stamani, hanno attaccato alle finestre, degli striscioni e dato via ad una protesta pacifica, presentandosi con manifesti e megafono nei cortili del Polivalente, pretendendo risposte, chiarimenti e rivendicando i propri diritti. Stessa storia al Liceo Classico, dove si è tenuto uno sciopero, per gli stessi motivi, nelle scorse settimane.
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