Gentile redazione, sono una studentessa universitaria giunta ormai alla fine del mio ciclo di studi fuori dalla Sicilia, vi scrivo perchè vorrei spendere due parole sullo sconcertante stato dell’informazione locale della mia città e sull’immagine che viene offerta da notizie che spesso si rivelano approssimative, inutile precisare il motivo per cui ho preferito non inviare questo messaggio alle realtà a cui farò riferimento pur senza menzionarle.
Ero bambina ai tempi dei presidi di Pino Maniaci e del Patto per la Salute sulle rive del Fiume Nocella, ricordo l’impegno di Telejato e di tanti giovani che si erano avvicinati a quel movimento di lotta all’inquinamento, malgrado siano passati circa 13 anni, sembra esserci un abisso tra quel modo di fare informazione di Maniaci: diretto, verace e che spesso fuoriusciva dalla pancia e l’attuale informazione online che continua a mietere vittime su internet tra social e mezzi di stampa.
Voglio esprimere il mio disgusto, vi chiedo di poter dar voce a quello che magari resterà come un urlo nel deserto anche se spero il contrario: notizie sospese in bolle di sapone, subito smentite, poi riconfermate, pseudo profeti del giornalismo telematico impegnati in campagne di disinformazione, gente invischiata con la politica, talvolta quasi dando l’impressione di esserne asservita e poi condivisioni su condivisioni, parole vuote, dibattiti su notizie che spesso si rivelano farneticazioni. Mi chiedo cosa significhi oggi essere un giornalista e mi chiedo se il significato, quello da Dizionario Zanichelli, abbia lo stesso valore anche a Partinico dove amministratori di pagine e gruppi su Facebook hanno sostituito il ruolo importantissimo di garanti delle verità oggettive di ciò che accade!
Tantissimi partinicesi hanno brindato quando Pino Maniaci sembrava essere destinato a scomparire per via delle vicende che lo hanno visto protagonista qualche anno fa, per fortuna è sopravvissuto! Per fortuna esiste ancora gente come lui che ci mette la faccia e che non si fa condizionare da chi sta al potere o da chi c’è stato, Partinico non chiede necessariamente un giornalismo d’inchiesta, basterebbe un giornalismo credibile, un giornalismo che non viene lasciato nelle mani di gente che si lascia condizionare e che a sua volta condiziona l’opinione pubblica.
Non entro nel merito degli ultimi, tristi, fatti di cronaca. Preferisco toccarne il margine riflettendo su come la folla dei social abbia riempito una pagina dov’è stato detto tutto ed il suo contrario, dapprima una ricostruzione cruenta ed in seguito una netta revisione di tutto dopo aver ricevuto segnalazioni e lamentele degli interessati! Il compito di fare luce sui fatti non mi spetta e faccio volentieri a meno di questo peso, mi chiedo però quale sia il limite dell’accettabilità, mi chiedo se questa sia la strada giusta per un’informazione condivisa, mi chiedo quanto questi mezzi di disinformazione di massa siano profondamente dannosi.
Ridatemi Pino Maniaci in diretta a Valguarnera e i presidi sul Nocella, gli editoriali infuocati davanti ai muri della Distilleria Bertolino e le manifestazioni a favore di legalità e ambiente, ridatemi il piacere di sentirmi partinicese senza l’obbligo di abbassare gli occhi in segno di sconfitta morale quando Facebook mi propone notizie pubblicate a favore di like e pubblicità. Se questo è lo stato dell’informazione locale, fatto di cattivi maestri, dilettanti allo sbaraglio e fake news, non posso che rassegnarmi.
Francesca.
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