Le pressioni del clan Nardo per prendersi la gestione del chiosco dello stadio comunale di Lentini, e un’intercettazione in cui Vincenzo Liuzzo, funzionario dell’Arpa di Siracusa, invitava il «re dei rifiuti» Antonello Leonardi a «comprare» il Sindaco Saverio Bosco. Nelle carte dell’operazione Mazzetta Sicula, messa a segno alcuni giorni fa dalla guardia di finanza, c’è anche questo. Lui, «quello che “Sindaco la puzza viene dal Petrolchimico” e che – ha commentato il primo cittadino di Lentini – sembrava difendesse l’ampliamento della discarica perfino più dei proprietari», consigliava all’amministratore della Sicula Trasporti di tenere a bada Bosco. Come? «Te lo devi comprare, devi dirgli di non rompere i coglioni», affermava Liuzzo. A preoccupare Leonardi e i suoi più stretti “collaboratori”, il parere negativo dell’amministrazione comunale Lentinese all’ampliamento della discarica di Grotte San Giorgio, la stessa che pochi mesi prima dell’inchiesta delle fiamme gialle era finita nella relazione sul ciclo dei rifiuti della Commissione regionale Antimafia presieduta da Claudio Fava, che in questi giorni è intervenuto per sollecitare il governatore della Regione Siciliana Nello Musumeci a rivedere «l’autorizzazione rapidamente concessa alla Sicula Trasporti, appena un mese dopo il suo insediamento, per un ampliamento da 1,8 milioni di metri cubi, magari da realizzare nello stesso sito in cui si nascondevano i barili pieni di denaro in contante».
Della medesima posizione anche il Sindaco di Lentini, il quale ha comunicato che il comune si costituirà parte civile al processo. «Il danno arrecato al nostro territorio dovrà essere risarcito. Ovviamente da oggi “rompicoglioni” per me sarà un titolo di merito, e continuerò a romperli – ha detto –. Inoltre invito il Presidente Musumeci e tutte le forze di governo della Regione a fare lo stesso e a sostenere la Città nella battaglia più importante, quella per evitare l’ennesimo ampliamento della discarica».
Da un lato le mazzette seppellite sotto ai rifiuti e quelle consegnate ai funzionari, dall’altro l’ombra del clan Nardo che pare volesse gestire il chiosco presente all’interno dello stadio Angelino Nobile, dove attualmente si allena la Sicula Leonzio, la squadra di calcio del figlio di Antonello, Giuseppe Leonardi (non indagato). Un interesse, quello dei mafiosi, che non si sarebbe mai concretizzato dal momento che, secondo quanto si apprende, ad occuparsi del chiosco alla fine sarebbero stati gli stessi Leonardi autonomamente. Un episodio inquietante e dai contorni ancora poco chiari, che il Sindaco Saverio Bosco, come rivelato da MeridioNews, porterà sul tavolo del Prefetto.
Abbiamo deciso da tempo da che parte stare. Non ci servono le sentenze per appurare…
Ci provo, in un prato senza vegetazione, a piantare qualche albero di parole, di sogni…
L'udienza avrebbe dovuto svolgersi oggi pomeriggio, mercoledì 18 dicembre, ma su richiesta della difesa e…
I vincitori della XXVII Edizione del Concorso Internazionale Artistico Antonio de Curtis, (Totò) Principe, Maschera…
L’influencer non è una nuova figura professionale, è cambiato solo il nome, con l’adozione di…