Il tenente Di Caprio lascia Partinico e sarà il nuovo comandante della Compagnia Carabinieri di Serra San Bruno in Calabria
Lascia la guida del delicato ruolo di comandante del nucleo operativo radiomobile della compagnia dei Carabinieri di Partinico, dopo un anno di intenso lavoro, il tenente Marco Di Caprio, ventisettenne, che aveva sostituito il tenente Nicola Alimonda.
Alimonda, insieme all’allora capitano De Chirico aveva portato a termine la famosa operazione Kelevra. Di Caprio, originario di Piedimonte Matese, in provincia di Caserta, è stato proposto per la promozione a Capitano e sarà il nuovo comandante della Compagnia carabinieri di Serra San Bruno. Prenderà il posto di Mattia Ivano Losciale che, dopo circa due anni e a seguito di diverse operazioni concluse su tutti i fronti, è in procinto di lasciare Serra San Bruno per trasferirsi in Emilia Romagna, dove guiderà la Compagnia di Molinella, in provincia di Bologna. Di Caprio dovrà fare i conti con un territorio difficile, contraddistinto dalla presenza di diverse cosche e reso particolarmente “caldo” da una faida tuttora in atto tra i clan delle Preserre.
Per il momento non è prevista la sostituzione del tenente di Caprio e quindi il Nucleo operativo della Compagnia di Partinico si troverà senza tenente: nel frattempo l’onere di guidare il Nucleo ricade nelle mani del Capitano Marco Pisano che dovrà sopperire anche a questo nuovo peso.
La compagnia dei carabinieri di Partinico – che abbraccia diversi comuni del comprensorio – è attualmente impegnata nella repressione di vari crimini, da quelli di natura mafiosa alla microcriminalità, oltre a reprimere lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti tra i giovani e reati di tipo predatorio: il lavoro sta producendo ottimi risultati, come abbiamo avuto modo di comunicare, con decine di arresti, magari poi vanificati, in alcuni casi, dalle disposizioni dei vari giudici di turno.
Al futuro neopromosso Capitano, la redazione di Telejato, assieme al ringraziamento per il lavoro svolto, porge i migliori auguri di potere continuare efficacemente la lotta contro le cosche della ‘ndrangheta, come è comunemente definita la criminalità organizzata calabrese.