È morto il sindacalista e senatore del P.C.I. Nicola Cipolla. Aveva 95 anni
È morto a 95 anni, il 30 luglio 2017, Nicola Cipolla, sindacalista e senatore del P.C.I.
Nato ad Agrigento e trasferitosi con la famiglia a Palermo ebbe come compagni di classe liceo Napoleone Colajanni, Enzo Sellerio e Nino Sorgi. Già dotato di una salda conoscenza marxista, con la fine del fascismo aderì al Partito socialista, adoperandosi sia alla fondazione del Fronte del lavoro, sia alla riapertura nel 1944 della Camera del Lavoro di Palermo.
Nel 1946, Cipolla e altri giovani socialisti tra i quali Mario Mineo, Napoleone Colajanni, Enzo Sellerio e Peppe Fazio, riuscì a fare espellere dal Psi il sindaco di Palermo Rocco Gullo, riformista, perché considerato vicino ad ambienti mafiosi. Reintegrato da Pietro Nenni Gullo diventò deputato alla Costituente. Per questa ragione Cipolla lasciò il PSI e aderì al PCI, guidato in Sicilia da Girolamo Li Causi.
Responsabile della Federterra, dal 1947 fu protagonista delle lotte contadine del 1949-50 nel Corleonese assieme a Pio La Torre. Tra il 1951 e il 1963 ricoprì la carica di deputato regionale, sino alla sua elezione, nel 1963, al senato, dove rimase, anche in concomitanza nel 1972, con la sua elezione al Parlamento Europeo. Nel 1981 fondò il Cepes (Centro studi di politica economica in Sicilia).
Indubbiamente si tratta di uno dei personaggi politici siciliani comunisti più importanti, formatosi con le lotte contadine e sindacali e sempre in primo piano nella difesa dei diritti dei lavoratori, nell’attenzione ai problemi dell’ambiente, nella lotta per la difesa della Costituzione e dell’antifascismo.