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E’ morto ieri in un ospedale di Palermo l’ex capostazione della stazione ferroviaria di Partinico

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Parliamo di Diego Lo Baido noto e amato da tutti coloro che lo hanno conosciuto anche per la sua grande disponibilità ad aiutare chiunque si rivolgesse a lui per la soluzione di qualsiasi problema.

Il decesso dell’ex capostazione è avvenuto in un ospedale palermitano, dove il Lo Baido è stato ricoverato per problemi di carattere biliare (o al fegato). Problemi che, stando a quanto l’ex capostazione aveva confidato a un amico, hanno colpito anche altri ferrovieri che bevevano l’acqua della fontanella della stazione ferroviaria di Partinico e che naturalmente hanno lavorato per decenni in quella stazione fino a quando – in seguito a una denuncia di Italia Nostra – furono sequestrati molti pozzi tra cui quello della stazione. E con essi anche la fontanella della stazione, alimentata da uno dei pozzi sequestrati dalla magistratura a causa dell’inquinamento della falda a valle di una multinazionale di cui è vietato fare il nome.

Fare il nome dell’industria inquinante è vietato: anche perché c’è una perizia giudiziaria che dice chiaramente che l’inquinamento della falda acquifera a valle di tale industria proviene da lì con provenienza certa documentata non solo da un tracciante che si chiama litio e che viene usato solo in tale tipo di industria; ma anche dall’aumento della temperatura della falda acquifera, che solo la centrale termica di quella industria può avere prodotto.

Nominare tale industria è vietato non solo perché appartiene a gente imparentata con pezzi da novanta, ma anche con qualche magistrato che è vietato nominare. Anche perché, mentre l’industria inquinante veniva prosciolta in istruttoria (su richiesta dello stesso Pm che aveva chiesto la perizia giudiziaria che documenta la provenienza dell’inquinamento avvenuto tramite immissione di liquami nel sottosuolo) invece veniva rinviato a giudizio, processato e condannato in primo grado (insieme ad un altro operaio addetto alla manutenzione dei gabinetti) un altro collega di Diego Lo Baido: l’ex capostazione Vito Toia. Con l’accusa di “erogazione e vendita di sostanze nocive alla salute”.

Se qualcuno pensasse di sapere di quale industria si tratti, è meglio che se lo tenga per sé. Ovviamente si tratta di una domanda un milione di dollari. Secondo voi di che cosa stiamo parlando? Ovviamente della distilleria Bertolino.

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Pino Maniaci

Volto e voce di Telejato, dal 1999 è impegnato quotidianamente nella lotta alla mafia e contro ogni forma di illegalità.

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