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Convegno sul parco letterario Danilo Dolci: nessuna proposta

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Un’occasione persa, forse l’ennesima, è parsa il convegno organizzato presso la Scuola Media Privitera di Partinico giovedì 12 ottobre. Il titolo era: “Il parco letterario di Danilo Dolci: memoria, turismo culturale, sviluppo locale”. I lavori dovevano iniziare alle 17,30 e invece sono cominciati verso le 19. Dopo il tempo dei saluti da parte del Sindaco, del presidente del Consiglio del presidente dell’Associazione INikon, che ha organizzato l’evento, e successivamente del Dirigente scolastico, circa altri tre quarti d’ora, dopo ha potuto iniziare la sua relazione il prof. Pierluigi Basile, che ha posto l’attenzione sul suo attuale lavoro di catalogazione e sistemazione di tutto il materiale cartaceo di Danilo, accumulato in una stanza del Privitera. La necessità di un archivio con le opere di Danilo e la proposta di riprendere una serie di itinerari storico-culturali-economici previsti nel progetto del Parco Letterario Danilo Dolci, scritto da Giuseppe Casarrubbea e altri collaboratori, sono stati gli elementi più rilevanti della relazione di Basile.

Il resto sono state chiacchere, da quelle della prof.ssa Marina Castiglione, la quale ha parlato del parco letterario intitolato allo scrittore Rosso di San Secondo, a quelle del sindaco di Polizzi Generosa Gandolfo Librizzi, il quale ha parlato dell’altro parco della sua zona, intestato allo scrittore Giuseppe Borgese. Non so quanto abbia potuto interessare gli intervenuti il racconto di queste esperienze. Da parte sua Valentina Chinnici deputata all’ARS, ha parlato del deserto culturale in cui si trova ad operare e si è messa a disposizione nel portare avanti proposte che possano nascere in questi ultimi mesi, prima del centenario della nascita di Danilo, il 28 giugno 2024. Assente il presidente del GAL Pietro Puccio. Alla fine c’è stato un minimo di interventi, quando ormai l’interesse era scemato e buona parte del pubblico era andata via.

Che cosa è venuto meno? Innanzitutto il rispetto dei tempi dei vari interventi, in secondo il mancato approccio col progetto scritto da Giuseppe Casarrubea, il quale rappresenta ancora oggi una buona piattaforma di lavoro per lo sviluppo del territorio, ma andrebbe rimodulato con le recenti nuove esigenze e situazioni. Per far questo avrebbe dovuto crearsi un gruppo di lavoro, che non c’è stato.

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Salvo Vitale

Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.

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