I fatti
Oggi nel Padiglione D4 del Polo universitario a Novoli, dove si sarebbe tenuto l’incontro, una ventina di studenti hanno fatto un’azione dimostrativa impedendo lo svolgimento dell’evento ed esposto uno striscione con la scritta «Caselli boia dei Movimenti sociali e nemico dei lavoratori»
Slogan e qualche bandiera che hanno indotto Caselli a rinunciare all’incontro. L’ex Procuratore della Repubblica di Palermo, in un comunicato del collettivo che invitava gli studenti a boicottare l’evento, bollato come propaganda elettorale, è stato definito « personaggio assolutamente sgradito: un inquisitore ha dedicato un’intera vita alla difesa degli interessi economici e politici dominanti, sia legali che illegali, contro i movimenti politici e sociali».
Solo NoTav?
Un risultato messo a segno per qualcuno e una prevaricazione della libertà d’espressione e di parola per qualcun altro, in una giornata in cui per molti sarà balzato all’occhio solo il riferimento ai fatti recenti della Tav e delle condanne per terrorismo di alcuni attivisti.
Forse una protesta strumentale, con la quale il movimento NoTav ha poco a che vedere e che affonda radici più lontane in una sorta di grido di vendetta rispetto alla lotta contro il terrorismo condotta da Caselli negli anni settanta.
La reazione degli organizzatori
Udu Firenze Sinistra Univestitaria e Libera ha tenuto un flash-mob di solidarietà nei confronti di Caselli e al contempo hanno manifestato contro la prevaricazione subita imbavagliandosi ed esponendo uno striscione recante l’articolo 21 della costituzione. In una nota Udu Firenze Sinistra Univestitaria ha affermato «Riteniamo gravissimo il clima intimidatorio che si è respirato in un libero e democratico ambiente universitario: ci siamo sentiti privati di un valore fondamentale che è la libertà di espressione».
Dure anche le parole di Jacopo Dionisio membro dell’esecutivo nazionale dell’Udu: «Il diritto alla contestazione e al confronto stanno alla base della libertà d’espressione, ma – ha continuato – è del tutto inaccettabile minacciare ragazzi e ragazze arrogandosi il diritto di stabilire chi parla o non parla all’interno dell’università» Dionisio ha chiosato affermando che: «Si possono avere dubbi e perplessità sull’operato di un magistrato, quindi anche su Caselli, ma è sbagliato impedirgli di parlare. In tanti anni di militanza studentesca non ho mai visto questo tipo di reazione, siamo ad un livello alto di tensione sociale e questo non va sottovalutato, non bisogna infatti abbassare la guardia perché ci sono pulsioni anche nei movimenti che rischiano di far rivivere all’Italia situazioni già affrontante in passato. Il rischio è anche che questi soggetti, che non sono di certo rappresentativi a 360 gradi di questi movimenti, ne contaminino le legittime rivendicazioni».
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