Dopo i comunicati di “sbigottimento, disistima, stupore”, che sono stati diffusi da qualche giorno, a seguito della ripresa di alcune intercettazioni rese note già dal maggio scorso, ma ripubblicate come novità, nei confronti di Pino Maniaci, confesso io stesso di essere sbigottito nel constatare che esistono individui pronti a prendere per oro colato alcune cose, quando possono strumentalizzarle e usarle come strumento di propaganda politica a proprio vantaggio. Il tutto senza assicurarsi quale sia l’eventuale consistenza dei fatti, e senza sentire la controparte. In pratica si nota un allineamento di basso profilo di condivisione della macchina del fango, con particolare indulgenza al pettegolezzo paesano, alle meschinità e alla pretesa di immaginare e far credere di essere portatori di valori che dovrebbero essere alti, ma che sono inesistenti o inconsistenti.
Il degrado politico sta assumendo la sua linea di coagulo nell’anti-maniacite acuta e si prospetta addirittura come ipotesi di governo della città. Si stanno infatti definendo le alleanze che vedono come portavoce, un blog locale di Michele col sombrero e l’emittente locale cuoi fa riferimento, con qualche spazio anche sul Giornale di Sicilia. Dietro c’è l’ombra di un prete, che ha preferito ritirarsi in buon ordine, ma il cui nome viene usato come parte offesa da Maniaci, che si è permesso di dire che i preti non dovrebbero far politica. Ma c’è anche il terzetto Giuliano, Porcasi, Quatrosi, che ha denunciato Maniaci per calunnia. Aggiungiamoci anche gli ultimi mohicani, facenti capo a quella che una volta fu Rifondazione Comunista, mettiamoci anche le poche stelle, non più di cinque, il cui movimento a Partinico non è riuscito a sfondare, mettiamoci anche la copertura legale garantita da un avvocato, che potrebbe riproporsi come sindaco, associamoci magari la signora delle vinacce, e i suoi dipendenti, che potrebbero essere grati a costoro, i quali si oppongono alla sua delocalizzazione a Sant’Anna. Mettiamoci pure quattro nostalgici dei fasci, scusate fasti dei tempi che furono e il gioco è fatto.
Altro che Partinico città d’Europa! Con gente del genere il rischio è quello di Partinico città d’Africa.
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