Commemorazione di Boris Giuliano, assassinato a Palermo il 21 luglio 1979

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A 37 anni dall’uccisione di Boris Giuliano, dirigente a Palermo della Polizia di Stato, questa mattina una corona in memoria è stata deposta in via Francesco Paolo Di Blasi, sul luogo dove il capo della Squadra Mobile fu assassinato dalla mafia con sette colpi di pistola alle spalle.

Presenti il Prefetto, Antonella De Miro, il Questore, Guido Longo, ed il Presidente dell’A.N.M. di Palermo, il magistrato Matteo Frasca, nonché il Presidente dell’A.R.S. Giovanni Ardizzone, i rappresentanti delle Autorità militari ed il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

“Boris Giuliano ci richiama un tempo nel quale uomini delle Istituzioni, come il dirigente della Squadra Mobile di Palermo ucciso, erano chiamati ad impegnarsi per contrastare il fenomeno criminale e mafioso – ha dichiarato il Sindaco Leoluca Orlando – avendo di fronte la mafia che spara ed accanto e dietro uomini delle istituzioni collusi con la mafia. È il terribile periodo degli anni ’70 ed ’80. Quel terribile periodo che ha visto cadere tanti servitori dello Stato che portavano avanti il loro impegno, nonostante il sistema fosse un sistema fortemente colluso ed apparendo Boris Giuliano, con la sua grandissima professionalità, un eversivo rispetto ad un sistema. È la stessa chiave di lettura – continua – degli altri omicidi di quel periodo: cadono Piersanti Mattarella, Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Cesare Terranova e tanti altri, tutti uomini delle Istituzioni assassinati perché, sicuramente, combattevano contro un sistema che troppe volte aveva il volto della mafia. Oggi, l’Italia è un Paese nel quale la mafia esiste ancora, ma certamente non governa più a Palermo, come invece avveniva negli anni nei quali Boris Giuliano portava avanti il suo impegno” – ha concluso.

Successivamente, si è tenuta la messa in memoria di Boris Giuliano, presso la caserma Lungaro della Polizia di Stato di Palermo, alla quale ha preso parte – tra gli altri – anche il primo cittadino del capoluogo siciliano.

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