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CINISI: La Guardia Costiera sequestra il depuratore, 4 denunce

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Per grave inquinamento ambientale, gli uomini della Guardia Costiera di Terrasini hanno sequestrato penalmente l’impianto di depurazione delle acque reflue urbane del Comune di Cinisi. Il Tenente di Vascello dell’Ufficio Circondariale Marittimo ha anche denunciate per il reato di inquinamento ambientale 4 persone, di cui non sono ancora state rese note le generalità. Grazie ad alcune segnalazioni ricevute dai militari, circa lo sversamento in mare di liquidi maleodoranti provenienti da una condotta posta sottocosta e adiacente all’Aeroporto Falcone Borsellino, i militari, già nello scorso mese di settembre, avevano avviato le attività di indagine. La Guardia Costiera ha così potuto accertare l’effettiva presenza di due condotte, dalle quali confluivano in mare reflui analizzati dai laboratori ARPA e dichiarati assolutamente incompatibili con i livelli previsti dalla normativa vigente. Assodato l’inquinamento, le indagini si sono orientate a stabilire da quale impianto provenivano i reflui non depurati, giungendo alla conclusione che si trattasse dei liquami provenienti dal depuratore del Comune di Cinisi, il cui sindaco, Giangiacomo Palazzolo, si è comunque reso disponibile a collaborare per l’accertamento di responsabilità. A riguardo, peraltro, il primo cittadino ha già convocato una conferenza stampa al palazzo comunale, per domani pomeriggio. L’impianto, costato oltre 4,5 milioni di euro e realizzato con fondi pubblici nei primi anni del 2000, è entrato in funzione soltanto nel 2009 ed è stato affidato alla stessa ditta che lo ha realizzato. Il progetto prevedeva tra l’altro, come anche l’autorizzazione allo scarico rilasciata dalla Regione, la realizzazione di una condotta sottomarina per effettuare lo scarico dei reflui depurati a ben 900mt dalla costa, tuttavia l’opera, sebbene esistente, pare che non sia mai entrata in funzione. Le condizioni generali dell’impianto, collaudato nel 2011 e gestito da allora direttamente dal Comune, sono parse immediatamente precarie e inidonee all’uso, pertanto si è reso necessario procedere al sequestro preventivo dell’intero impianto di depurazione e della condotta a mare, con facoltà d’uso e affidamento in custodia ad un dirigente del Comune stesso. Le attività continueranno anche nei prossimi giorni per chiarire ulteriori aspetti che ancora oggi non sono chiari agli inquirenti. L’ambiente rappresenta un bene comune la cui tutela è imprescindibile da qualsiasi esigenza di altro genere e le attività della Guardia Costiera muoveranno per reprimere tali situazioni inaccettabili.

 

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Redazione

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