Fu un momento di lutto per tutta la comunità. Molte le esternazioni di solidarietà espresse durante la seduta straordinaria del consiglio comunale riunitosi per l’occasione.
In apertura l’allora sindaco dichiarava : “ il tipo di serata e la gravità della tematica mi impongono serietà, farò il mio intervento al momento opportuno, stasera sono felice di come si sono succeduti gli eventi dopo il triste fatto. Giuseppe era un uomo umile, che non aveva un ruolo nella gerarchia sociale, era un grande lavoratore che ha avuto gli onori del paese, che meritava rispetto proprio per quello che era, ha avuto il rispetto e il saluto di tutti. C’è il tempo della politica parlata e della politica del fare. Da anni mi occupo della tematica, il GAL mi ha finanziato la vecchia strada del Furi, fra venti giorni il decreto sarà firmato. La zona è a rischio e lo sapevamo tutti, tant’è che ho sollecitato recentemente assessori e consiglieri a provvedere con urgenza al rimboschimento. La Forestale, che ho prontamente contattato, in passato aveva maggiori disponibilità, ma mi ha promesso arredi chiedendo in cambio l’esproprio dei terreni e la cessione per 20 anni. Come ente non ci siamo mai fermati, ho un finanziamento in corso, un progetto che impone espropri e un intervento di rimboschimento della forestale in arrivo”.
Successivamente ci furono soprallughi tecnici di valutazione delle opere di messa in sicurezza, ma come si apprende anche dall’articolo di Palermo Today del 2 Marzo 2012:”Pastore morto a Cinisi: nessun intervento alla montagna franata
Sarebbe necessario dunque un intervento di messa in sicurezza del costone roccioso, intervento che però non verrà messo in atto. Il Genio civile non interverrà perchè nell’area non ci sono abitazioni. La Provincia invece realizzerà dei lavori che interesseranno solo la strada. Per mettere in sicurezza tutta l’area servirebbero circa 200 mila euro.”Tutti i cinisensi conoscono questa strada. la si percorre per raggiungere Il Santuario del Furi, gli abbeveratoi tanto discussi in questi giorni, Piano Margi e le varie abitazioni sparse.
Ancora oggi percorrerla non è sicuro, eppure rientra tra i percorsi turistici consigliati per visitare il Santuario.Sempre questione di soldi.
I soldi non c’erano. Nello stesso articolo del notiziario online si legge: Sarebbe necessario dunque un intervento di messa in sicurezza del costone roccioso, intervento che però non verrà messo in atto. Il Genio civile non interverrà perchè nell’area non ci sono abitazioni. “
Ma può essere finita così la storia? Abbiamo fatto un sopralluogo anche noi e riportiamo i documenti fotografici.
Attualmente la strada si presenta come fu lasciata ai tempi. Il guard rail divelto e schiacciato dai massi, la rete di protezione, sicuramente sottodimensionata è stata letteralmente bucata.
Un area a rischio geologico che continua ad essere trascurata. Fino a quando? Fino al prossimo funerale?
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