È passato poco più di un mese dalla pubblicazione delle accuse al giornalista simbolo dell’antimafia, indagato dalla procura di Palermo per estorsione, e della faccenda sui giornali non si parla più. Vi ricordate? I 466 euro chiesti al sindaco di Borgetto, il cane che sarebbe stato impiccato non dalla mafia ma dal marito geloso dell’amante di Pino, il divieto di dimora nelle province di Trapani e Palermo, e poi quella frase al telefono con l’amante: «Ti faccio assumere al Comune, qua comando io… Stai tranquilla si fa come dico io e basta».
Se oggi si digita su Google la parola “Telejato”, i primi articoli che spuntano risalgono ai primi giorni di maggio: “Mafia, inchiesta a Partinico: 10 arresti. Pino Maniaci di Telejato indagato per estorsione” (Rai News); “Mafia a Palermo, 10 arresti e indagato il direttore di Telejato” (Tgcom 24); “Tra i volontari di Telejato senza Maniaci” (Vanity Fair).
Finalmente ecco il sito di Telejato. Click. E come per magia… Telejato non è morta, come alcuni ci hanno voluto far credere, anzi è viva più che mai. L’ultimo articolo, Tengo famiglia, è datato venerdì 10 giugno, tre giorni fa. Il penultimo, Borgetto: l’editoriale di Pino Maniaci, è di giovedì 9. Insomma, Telejato è ancora quotidianamente aggiornata. E Pino Maniaci, evidentemente, non ha smesso di fare il suo lavoro, e intanto il processo va avanti.
Le ultime notizie che si trovano sul sito riguardano il magistrato Silvana Saguto e la sua gestione della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo. Oggi la Saguto è indagata per corruzione dalla procura di Caltanissetta e sospesa dalla magistratura: avrebbe deciso nomine in cambio di favori ai familiari. Si tratta di quella stessa Saguto che, secondo Maniaci, ha sollecitato le indagini su di lui: “Pago per le mie denunce contro di lei, è una ritorsione”, aveva dichiarato Maniaci.
Ma se Maniaci continua a lavorare a Telejato che ne è stato del divieto di dimora? Facendo una ricerca si trovano due tipi di articoli: alcuni, datati 4 maggio, spiegano che la Procura di Palermo ha chiesto e ottenuto dal gip il divieto di dimora per Pino Maniaci nelle province di Trapani e Palermo. Altri, datati 6 giugno, parlano di un nuovo divieto di dimora per il direttore di Telejato, accordato questa volta dal tribunale del Riesame di Palermo. Decisione però che potrebbe non essere esecutiva se i legali dell’indagato dovessero fare ricorso per Cassazione. Due divieti di dimora, ma perché? Perché nel frattempo Pino aveva fatto ricorso, di fatto determinando l’inefficacia del primo provvedimento, ma nessun articolo era uscito in quel momento. Pino parla di “indagine mediatica” nei suoi confronti, e in effetti viene il dubbio che i giornali facciano fatica a trattare le notizie a favore di Pino.
Insomma, per ora Maniaci può restare a Partinico, e sarà la Cassazione a decidere in via definitiva in merito al divieto di dimora. Telejato continua a vivere con il suo direttore. Ha ancora un suo pubblico? Come vanno gli ascolti? Per saperlo provo a chiamare la redazione, chissà se qualcuno risponderà alle mie domande.
A rispondere al telefono al numero che si trova su internet, inaspettatamente, è proprio Pino Maniaci: “Telejato continua e continuerà sempre a fare il suo lavoro”, sono le sue prime parole quando gli chiedo come va l’emittente. “Da un mese a questa parte gli ascolti sono addirittura aumentati: abbiamo spiegato quello che è successo e il nostro pubblico l’ha capito. I giornali ci hanno buttato addosso solo spazzatura e poi hanno smesso di occuparsi di noi, adesso Telejato non interessa più a nessuno. L’importante era bloccarci, chiuderci la bocca, ma noi non ci fermiamo”.
di Alice Facchini
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