La squadra mobile ha notificato l’obbligo di firma a cinque persone, i due titolari dei club privè e un collaboratore, indagati per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione.
Nei due locali venivano reclutate prostitute per essere messe a disposizione dei clienti e venivano creati dei falsi marito e moglie, delle Coppie di immagine come li definisce l’accusa, per rievocare il vero scopo dei due privè, cioè quello dello scambio di coppie.
I due club, difatti, possedevano la forma giuridica di associazione senza scopo di lucro ed erano finalizzati a favorire il libero amore e lo scambio di coppie, tanto che l’accesso era consentito solo ai soci. Le indagini, però, hanno evidenziato il giro di prostituzione, che veniva occultato dagli indagati, per esempio grazie alla parvenza di promotori di serate ricreative per coppie libere: decidevano a chi proporre di prostituirsi, creavano le finte coppie e stabilivano il trattamento da riservare ai singoli clienti, anche sul piano economico. Il biglietto d’ingresso riservato ai single era compreso tra i 130 e i 150 euro.
Il tema delle serate era quasi sempre lo stesso, cioè quello riportato alla luce dagli investigatori della Polizia di Stato che, su disposizione del Gip di Catania, hanno sequestrato i due locali.
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