Una donna di Carini, Stefania Bologna, ha ucciso il padre Francesco a coltellate.
Si trova nella caserma dei carabinieri del paese in stato di fermo. L’indagine è coordinata dal pm Piero Padova. La donna fermata avrebbe 38 anni, il padre 70. Il delitto sarebbe avvenuto nell’abitazione della vittima, in corso Garibaldi.
“Litigavano continuamente. Spesso sentivamo le urla”: così un vicino di casa della donna che oggi ha accoltellato e ucciso il padre a Carini, nel palermitano, descrive il clima teso che c’era in famiglia. La donna, che avrebbe problemi psichici, si sarebbe affacciata al balcone, dopo avere accoltellato il padre in seguito all’ennesima discussione, e avrebbe chiamato i vicini. Secondo le indagini sarebbe dipesa da un uso eccessivo del computer la lite scoppiata tra Stefania Bologna e il padre Francesco. La donna, che avrebbe problemi psichici, dopo la discussione ha colpito la vittima al petto con una coltello da cucina. In casa, a Carini, c’era anche la madre che ha chiamato i sanitari del 118. Il marito, però, era già morto.
“Ho saputo dai vigili urbani che sono una famiglia che si è trasferita da poco a Carini. Arrivano da Palermo. Purtroppo come capita spesso vengono a Carini perché trovano case con affitti convenienti. Ma per i servizi sociali comunali è difficile riuscire a monitorare queste situazioni che sono molto diffuse”. Così il sindaco di Carini Giovì Monteleone commenta la tragedia familiare avvenuta nel pomeriggio, quando una donna di 38 anni con problemi psichici, Stefania Bologna, ha ucciso a coltellate il padre Francesco, di 70. “Purtroppo le situazioni di disagio – spiega il sindaco – non possono essere controllate tutte. Carini è un paese dove molti arrivano dal capoluogo e spesso sono in condizioni di profonda indigenza. Il mio comune in questi anni è stato trasformato in un paese dormitorio. Sto cercando di invertire questa tendenza. Ma non è semplice”.
Fonte: gds.it, immagini: teleoccidente.it