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Borgetto: L’importante è “a famigghia”, anche per realizzare loculi al cimitero

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Il sindaco di Borgetto si dice sereno. Ma sereno non è. Ancora notizie per la commissione di indagine. Intanto i magistrati hanno deciso di chiudere le indagini sull’operazione Kelevra che ha coinvolto Pino Maniaci.

OGGI SEREN NON E’,

DOMAN SEREN SARA’.

SE NON SARA’ SERENO

SI RASSERENERA’

Il sindaco di Borgetto De Luca, davanti all’ispezione in atto nel suo comune, si dice “sereno”, ma “seren non è”, perché ci sono tante cosette che dovrebbero preoccuparlo. Vero è che egli ha dimostrato disponibilità a collaborare, soprattutto nella realizzazione del filmato e nel rilascio di alcune deposizioni che potevano incriminare Pino Maniaci, ma sapete com’è, la giustizia non può permettersi di fare brutte figure, specie quando in mezzo c’è un’emittente televisiva che, nonostante tutti gli sforzi, non è stata ancora chiusa. Intanto, con una celerità che, al tribunale di Palermo è quantomeno sospetta, è stata fissata l’udienza per l’esame del ricorso in Cassazione, riguardante il ripristino del divieto di soggiorno a Pino Maniaci. Per il resto i magistrati hanno deciso di chiudere le indagini sull’operazione Kelevra, ma di lasciare aperto lo stralcio che riguarda il sindaco di Borgetto, per il quale c’è il sospetto che non possa avere consumato il reato di voto di scambio con alcuni elementi su cui si sta indagando e poi la verifica sulla legittimità degli  atti della sua giunta. E siccome se non le diciamo noi, certe cose rischiano di passare inosservate, la notizia di oggi, perdonateci la tristezza dell’argomento che rende poco sereni i responsabili, riguarda il cimitero, dove sono state realizzati un gruppo di loculi colombaia. Si dirà: e che c’è di male?  Di sicuro sarà stato fatto un appalto! No, no, a Borgetto non si usa, tutto è stato fatto per affidamento diretto. Ma dai!!! E a chi è stato affidato questo incarico?  Il progetto è stato realizzato dal fratello della moglie del sindaco, di cognome Ferrante, e la realizzazione, pare, si pare, ma non si vede, è stata affidata   al sig. La Puma, sempre lui, nipote del vice sindaco Vito Spina, quello che, da tempo, diciamo essere legato a un malandrino cui piace saltare.  Ci riserviamo di esibire quanto prima le carte. Tutto questo è stato definito da qualche mafiologo “familismo amorale”: tutto quello che serve per fare emergere la famiglia e per farla arricchire è giustificato, supera ogni forma di moralità. E in questo campo Borgetto non teme confronti .

L’importante è la famiglia. ….. A FAMIGGHIA. In attesa che tutto si rassereni.

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Salvo Vitale

Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.

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