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Borgetto, illuminazione pubblica: emergono preoccupanti risvolti

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Borgetto: Lavori di manutenzione straordinaria dell’impianto di pubblica illuminazione: da 15 anni stessa ditta e niente gare, e continua così… all’infinito: “Chi tocca i fili muore”.

Quella dei lavori di manutenzione per l’illuminazione di Borgetto, affidati alla ditta Giovia, è una pagina che svela sempre preoccupanti risvolti che noi ci permettiamo di segnalare ai Commissari mandati dal prefetto, qualora non se ne accorgessero o alcune carte fossero state loro occultate. Avevamo notato che dal 2000 il Comune ha affidato l’incarico sempre alla stessa ditta, che già in quell’anno incassava 165 mila euro. Tra rinnovi e proroghe si arriva al 22/5/2015, quando il Comune è “costretto” a fare un bando di gara per un “ammantare”, ricordate? Di 237.628 euro. Abbiamo detto che la gara, che avrebbe dovuto svolgersi con asta pubblica, il 30/7/2015 è annullata e al sig. Giovia viene concessa l’ennesima proroga, sino alla internalizzazione del servizio, cioè mai, perché altrimenti il Comune dovrebbe assumere elettricisti e acquistare il materiale: si tratta di un fatto gravissimo, che lascia supporre un rapporto privilegiato del titolare della ditta con il sindaco e la sua amministrazione, anche perché il 30 aprile 2015 il Consiglio Comunale aveva approvato un atto di indirizzo per la gestione in economia dell’illuminazione pubblica, ma nessuno l’ha preso in considerazione. Cos’era successo?

Il 27 febbraio 2015 per mezzo dello studio legale del fratello Vito, preso atto di una proroga prima al 31/12/2014 e di un’altra proroga al 30/4/2015, visto che non arrivano i soldi, decide di consegnare gli impianti al Comune, lo invita a provvedere alla volturazione a proprio conto dei misuratori Enel e chiede il pagamento di 351.249,50 euro (a cinquanta mancano cinquanta centesimi), per i lavori prestati in passato. Nella richiesta è evidenziato che per l’importo di 234.988 e 10 centesimi è già stato depositato ricorso per decreto ingiuntivo notificato al comune in data 1/4/2015 e protocollato quindici giorni dopo. Giovia sostiene di avere vinto la gara, leggiamo testualmente nel ricorso: “sottoscritta tra le parti il 6.3.2011 e registrata a Palermo il 3/3/2001”. Ma come? La gara è stata registrata dieci anni prima di essere stata sottoscritta? Cos’è successo dopo? La gara è stata sospesa, al sig. Giovia è stato confermato l’incarico “sine die”, cioè sino a un’improbabile data in cui il Comune dovrebbe gestire l’impianto in proprio. E l’ingiunzione di pagamento? Il Comune non si è appellato, non ha fatto alcun ricorso e pertanto il decreto, che dovrebbe essere diventato esecutivo, è passato nelle mani del commissario che sostituisce il Consiglio Comunale dimissionario e che dovrà, per forza approvare il pagamento della somma. Ci sono alcune chicche che è giusto far conoscere ai nostri telespettatori: nel 2001 il sindaco De Luca si è fatto garante del sig. Giovia presso la Banca Popolare del Mezzogiorno di Borgetto. E perché? Dopo qualche ricerca abbiamo scoperto che Giovia e De Luca sono primi cugini perché il padre di De Luca è fratello della madre di Giovia. Altro particolare è dato dal fatto che l’avvocato Giovia è genero, ma anche cognato di personaggi “ntisi”.

Ma questa è un’altra storia, che comunque non si distacca dal principio, già da noi individuato, che tutto regge e intorno a cui tutto gira: “a famigghia”.

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Redazione

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