La relazione della Commissione Consiliare nominata per visionare la legittimità degli atti del Comune di Borgetto ha messo il dito sulla piaga in relazione all’affidamento per la riscossione di multe e tasse non pagate a una società privata, e ha già trovato una serie di gravi reati nell’operato con il quale la Giunta Comunale ha dato incarico di riscuotere multe e tasse non pagate alla Società A & G SPA di Lucca. Avrebbe dovuto trattarsi di un incarico di sostegno, ma è diventata una concessione e si è scoperto che, a partire dal responsabile dell’area 2 rag. Rappa, all’altro responsabile Antonino Taormina, ormai prossimo alla pensione, non c’erano competenze, perché, scrive il rapporto della commissione, “hanno assunto ingegneri per fare servizi tributari e amministrativi”. Non sono stati consegnati alla commissione alcuni atti né sono state date risposte. Lo stesso rag. Rappa “ha riconosciuto in una elevata percentuale degli avvisi di pagamento vizi di errori e inesattezze, al punto da revocare, in autotutela, gli avvisi degli anni 2011-2012 e 2013. Si ritiene – leggiamo – che le stesse motivazioni di revoca siano presenti anche negli avvisi relativi agli anni 2009 e 2010, verso cui i contribuenti saranno obbligati a ricorrere per vedere modificati o annullati gli stessi, causando possibili soccombenze al comune, con aggravio di spese legali”.
Quindi coloro che hanno già fatto ricorso per l’annullamento degli avvisi di pagamento hanno buone speranze di spuntarla, ma anche coloro che hanno pagato potrebbero richiedere indietro i propri soldi. Costoro, pur avendo pagato, hanno avuto notificati avvisi di pagamento, con pagamento delle spese postali a carico. “A titolo di curiosità – leggiamo – il comune dovrà rimborsare per queste spese di avviso 27.749 euro”. Quindi appalto illegittimo e “viziato sin dall’inizio”, anche perché non era di competenza della Giunta occuparsi di ciò, ma del Consiglio Comunale. Non meno grave la cifra dell’aggio, ovvero di ciò che il comune avrebbe dovuto incassare, pari a 195.000 euro, cifra sottostimata per non incappare nelle normative europee, che scattano per cifre superiori ai 207 mila euro. Vedi che furbizia!!! Per non parlare di ICI sulle prime case, che non avrebbe dovuto essere pagata. E non vogliamo neanche sospettare (ma no!), che parte della cifra che sarebbe dovuta andare nelle casse comunale, sarebbe invece andata, “saltata”, in tasche diverse e sospette. Probabilmente sarà stata una “tredicesima”.
Insomma, il quadro che emerge è di una gravità unica, ed occorre che, con l’aiuto della Provvidenza (suor Provvidenza era una suora che andava casa per casa a Borgetto, a raccogliere elemosine, né più né meno come poteva fare qualcuno delegato a raccogliere pizzi, merletti e offerte varie) i cittadini abbiano il coraggio di togliersi la “spina” dal piede e che, con i soldi che riusciranno a recuperare possano comprare qualche “piccolo panetto”, magari al forno di “u Bammineddu”, per darlo ad un ex consigliere comunale che ha sempre fame.
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