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Borgetto, De Luca non tornerà sindaco, tranquilli, se ne parlerà dopo il 9 maggio

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C’è in giro la voce che il 19 ottobre, giorno in cui si terrà l’udienza per esaminare la richiesta di archiviazione del sindaco di Borgetto Gioacchino De Luca, del suo vice sindaco Vito Spina e dell’ex assessore Polizzi, unitamente a quella di altri mafiosi coinvolti nell’operazione Kelevra, il sindaco, se assolto o archiviato che dir si voglia, potrà ritornare al suo posto. Si tratta di una minchiata col botto.

È opportuno distinguere che l’inchiesta penale e i suoi eventuali risultati non possono sovrapporsi all’inchiesta amministrativa che invece si basa sulla relazione che il prefetto di Palermo De Miro ha inviato al Ministro e sulla decisione del ministro di sciogliere l’amministrazione comunale e inviare tre commissari prefettizzi che ne fanno le funzioni. In questo senso bisognerà pertanto aspettare il 9 maggio 2018, quando si terrà l’udienza fissata dal TAR, rispetto al ricorso avanzato dall’ex sindaco borgettano. E già, in quella data siamo a circa un mese dalle elezioni, anche se difficilmente i cittadini di Borgetto potranno parteciparvi, poiché le operazioni, diciamo di bonifica dei commissari dureranno finché dal comune non sarà estirpato qualsiasi collegamento tra politica, amministrazione e mafia.

Quindi tranquilli, non succederà niente, anche perché i magistrati che chiedono l’archiviazione dovrebbero meglio spiegare com’è possibile arrivare a una richiesta così scandalosa ignorando o non ritenendo penalmente rilevanti una serie di documentate accuse che invece per il prefetto e per il ministro sono talmente gravi da richiedere lo scioglimento. Alcune malelingue sostengono che la vittima sacrificale di tale richiesta di archiviazione sia stata Pino Maniaci, al quale è comunque “abbonato” uno dei tanti piccoli reati estortivi di cui è accusato. Cioè, tu sindaco tieni duro nelle accuse che fai a Maniaci, e da cui un accordo è comunque intercorso, almeno con le forze dell’ordine, nella registrazione del famoso video dei 366 euro, e noi facciamo finta di niente rispetto a te ai tuoi compagni di merenda. Attenzione, non ci sono né prove né testimonianze che possano avallare questo terribile sospetto e questa trattativa tra politica e magistratura, ma solo perplessità sul doppio trattamento che si sta usando nei confronti di alcuni amministratori locali da una parte ritenuti innocenti e dall’altra licenziati in tronco.

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Redazione

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