Categories: Cronaca

Beni confiscati; siamo allo sfascio

Leggi l'articolo completo
Quelli che una volta erano veri e propri imperi economici, ormai giacciono all’abbandono.

Soprattutto nel settore del calcestruzzo, fornivano materiale ovunque si costruisse, dove c’era qualche progetto di cementificazione, dove bisognava costruire strade e ponti, spesso utilizzando appalti pubblici, o ricorrendo al sistema del subappalto, qualora non volevano mettersi troppo in vetrina e preferivano agire per incarico di un altro che tuttavia era obbligato a sceglierli se voleva andare avanti senza problemi. Anche i vari cantieri, muratori, capomastri, ingegneri, geometri, erano collegati a loro, sapevano di dovere rivolgersi a loro per lavorare tranquilli. C’era poi la tangente da stimare sulla cifra dell’appalto, destinata al patriarca a e al soddisfacimento dei bisogni della famiglia mafiosa della zona. Adesso su tutto questo è calato il silenzio ed avanza il deserto.

Betoniere, impastatrici, camion, scavatori ruspe, giacciono in abbandono, divorati dalla ruggine, quasi in un’allucinante panorama postindustriale, se non addirittura da the after day, mentre i loro proprietari sono in galera e le persone che lavoravano lì dentro hanno dovuto emigrare o scegliersi un ltro lavoro e un altro mestiere. Già che l’economia siciliana non è stata mai delle più forti, ma adesso l’abbandono si estende a macchia d’olio e la responsabilità è certamente negli aspetti illegali che erano alla base di queste attività e le mandavano avanti, ma, nello stesso tempo è nelle mani di chi ha disposto, dall’alto del Palazzo di Giustizia, il sequestro dei beni, sino alla definitiva confisca e li ha dati in mano a voraci e incompetenti amministratori giudiziari che hanno speremuto tutto quello che c’era da spremere e poi se ne sono lavati le mani con una dichiarazione di fallimento.

Purtroppo, come succede in Italia, le collusioni, le disonestà, le incompetenze, la corruzione sonoelementi a favore del curriculum di certe persone importanti: a pagare sono slo gli ingenui, gli sprovveduti o coloro che credono che ancora possa sserci una “legge uguale per tutti.

Leggi l'articolo completo
Salvo Vitale

Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.

View Comments

Recent Posts

La “Questione mafiosa” è gravissima. Il silenzio delle istituzioni è inquietante

L'ennesima inchiesta giudiziaria in Sicilia smaschera il patto tra mafia e politica che annichilisce la…

3 settimane ago

Un gesto di Misericordia tra i massacri delle foibe

Il Giorno del ricordo (10 febbraio) è stato istituito in Italia nel 2004 per “conservare…

1 mese ago

27 gennaio: la memoria non basta

La memoria, il ricordo, la giornata. L’arrivo dei sovietici e la loro incredulità. Tutto giusto.…

2 mesi ago

La torre di Santa Katrini non c’è più

Abbiamo appena appreso che quel che restava della Torre di Santa Katrini è stato portato…

2 mesi ago

La mafia Marsalese nel 2025

Uno tra i mafiosi mediaticamente più noti, Al Capone, muore il 25 gennaio 1947. Le…

2 mesi ago

L’angelicalità

Mi ha colpito, nel corso dell’intervista fatta da Fazio al Papa il 19.1.2024, l’uso del…

2 mesi ago