La corte d’assise di Palermo ha assolto l’avvocato civilista palermitano, Fabio Tringali, “perchè il fatto non sussiste” accusato di riduzione in schiavitù. Secondo gli inquirenti, il legale avrebbe segregato un giovane indiano di 38 anni che lavorava come contadino nelle sue campagne a Partinico l’avrebbe costretto a vivere in condizioni di degrado. L’indiano aveva pure raccontato quattro anni fa , che dopo cinque mesi di prigionia sarebbe riuscito a fuggire dalla tenuta in contrada Volpe, raccontò che il legale l’aveva rinchiuso nella sua proprietà, sequestrandogli il telefonino e i documenti. L’avvocato, assistito dai legali Mario Bellavista e Giovanni Rizzuti, ha sempre rigettato le accuse. Tringali era stato arrestato, tenuto una settimana in carcere e quattro mesi agli arresti domiciliari. I giudici hanno escluso la fondatezza delle accuse, dichiarando il fatto insussistente.
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