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17 novembre, pagina di diario

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I fatti e gli approfondimenti del giorno

Oggi, il 17 novembre, è la data in cui si celebrano i bambini nati pretermine, ovvero tutti quei neonati venuti alla luce prima delle 36 settimane di gestazione, termine oltre il quale la nascita è considerata normale. A nascere pre-termine è oggi un bambino su 10, spesso questi piccolini alla nascita non raggiungono neanche il chilo di peso e sono così piccoli da stare nel palmo di una mano, eppure sono così forti e tenaci da  uscire dalla fase critica e diventare dei bambini forti e sani.

E proprio oggi possiamo annunciare che è nato, prematuramente a Partinico un nuovo assessore. Secondo quanto sostiene il direttore di Telejato, si tratterebbe di Toti Comito, camerata di lungo corso, attualmente diventato bellissimo e sponsorizzato solo da una parte dei bellissimi che stanno in consiglio comunale a sostegno della maggioranza del sindaco.  A partire dalla sua elezione il Comito, che è già stato consigliere comunale, ha dimostrato un grande attivismo e una quotidiana presenza in Municipio, alla ricerca di carte, documenti e altro da sottoporre all’attenzione del suo padre putativo, in questo caso il sindaco.  Naturalmente la nascita prematura   significa molte cose, ci vuole una preparazione psicologica ad accoglierlo, da parte degli altri fratelli assessori, mentre  il neonato deve cercare di recuperare il gap con loro che già sono nati da alcuni mesi,  ma soprattutto il neonato deve dare un senso alla famiglia, che inevitabilmente, per dargli un posto, deve  prima fare il funerale all’assessore che lo ha preceduto.  E’ sempre il nostro direttore Maniaci a sostenere e sponsorizzare questa nomina, perché, a suo parere si potrebbe avere uno degli esempi più alti nella storia del paese, di dove può arrivare quella che i sociologi chiamano “la distruttività umana”.  Al neonato assessore gli auguri per una sana e robusta crescita, mentre al defunto assessore o assessoressa che sia, un ringraziamento per quanto non fatto e una prece.

Dopo una serie di pressioni finalmente l’assessora Landa ce l’ha fatta nel venire incontro alle richieste dei commercianti della Piazza e della prima parte di Corso dei mille, ovvero di fare rimuovere le terrine di cemento che restringevano la carreggiata e non consentivano il parcheggio. Probabilmente si tratta di un lavoro propedeutico alla destinazione finale della circolazione nel corso. Eppure si era parlato tanto di Partinico colorata, anzi, in siciliano culurata e arredata. In realtà, visto che  non c’è una chiusura della viabilità, tutto questo non aveva senso.

Con l’inizio del nuovo anno andranno a sentenza gli imputati dell’operazione Kelevra, ve la ricordate, quella del calderone in cui avevano messo dentro Pino Maniaci con altri nove mafiosi di Borgetto. Per loro si va verso le arringhe finali, mentre per Maniaci siamo ancora all’escussione dei testi dell’accusa. Davvero singolare questa velocità nel giudicare i mafiosi rispetto alla lentezza con cui si sta giudicando un presunto piccolo estorsore da parte di un giudice monocratico. Ma in fondo, se si voleva affossare una persona e infangarne l’immagine, si può dire che l’obiettivo è stato in parte conseguito e che la Procura di Palermo può essere fiera di avere messo in crisi l’attività di un’emittente televisiva che ha alle spalle venti anni di sana antimafia. In Italia succede anche questo.

A Corleone, con strombazzamenti pubblicitari di cario tipo, prima di andarsene, data l’imminenza delle elezioni, i Commissari hanno voluto dare un segnale al paese intestando al magistrato Cesare Terranova, ucciso dai corleonesi di Liggio e di Riina, proprio la strada in cui abitava il boss dei boss e dove ancora abita sua moglie Ninetta Bagarella. Va bene così.

A Trapani si è scoperto un ladro di merendine che aveva già per otto volte saccheggiato il distributore automatico della scuola da lui frequentata, andandoci di notte, sino a quando non ha trovato i carabinieri. Ma anche a Palermo non scherzano: qualche mese fa erano state rubate le offerte da una chiesa, ieri sono stati invece rubati i buoni libro da una scuola. Purtroppo nessuno ruba libri e, malgrado le varie iniziative, compresa quella della prossima apertura di una biblioteca popolare al Centro di Paolo e Rita Borsellino, che sarà inaugurata in questi giorni, nessuno legge più un libro, neanche i professori, e sono sempre meno anche quelli che leggono i giornali.

E mentre a Monreale stanotte è successo il finimondo, con allagamenti e straripamenti, oggi, in attesa di ulteriori maltempi ci congediamo con l’augurio di una buona domenica.

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Salvo Vitale

Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.

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