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12 ottobre, pagina di diario

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I fatti e gli approfondimenti del giorno

Oggi piove sul bagnato. Quindi niente raccolta di olive, per quello che si può trovare. Difficilmente, andando a ritroso negli anni passati, si può trovare una stagione olearia così scarsa. I frantoi sono quasi deserti e il poco olio che è venuto fuori ha un’attuale quotazione dai sette agli otto euro litro, che minaccia di diventare più alta. Da stime fatte con gli esercenti dell’oleificio Bacchi si parla di  una perdita dal 70 all’80 per cento rispetto allo scorso anno. Quindi occhio a rifornirsi per tempo, onde evitare di ridursi come Totò che centellinava l’olio col contagocce.

Tutti i giornali e telegiornali riportano le notizie riguardanti Stefano Cucchi (al quale dedichiamo la copertina), il ragazzo massacrato di botte nel 2009 in una caserma romana da due carabinieri. Anni di silenzi, di assoluzioni, con la scomparsa di denunce e prove, anni di lotte sostenute dalla famiglia e, in particolare dalla sorella Ilaria, per avere giustizia, e alla fine il colpo di scena, in tribunale, quando un carabiniere, Francesco Tedesco, ha finalmente rivelato i retroscena del pestaggio, conclusosi con la morte del ragazzo e con la scomparsa, dagli atti, della denuncia fatta a suo tempo dallo stesso Tedesco, il quale ha dichiarato anche di essere stato oggetto di intimidazioni e minacce di licenziamento. Il caso di Cucchi non è il primo né l’ultimo che getta una sinistra luce su quel che succede nelle caserme e su come sono trattati alcuni fermati o detenuti. In questo caso ci sono voluti nove anni, per altri c’è ancora il silenzio totale. Inevitabilmente il pensiero va a Giuseppe Gulotta, torturato all’interno della caserma di Alcamo, costretto a confessare un delitto che non aveva commesso e che ha scontato 22 anni di carcere, fino a quando un carabiniere, Olino, non ha confessato le crudeltà usate dai suoi colleghi e sino alla sua assoluzione e riabilitazione dopo 30 anni.

Ci sarebbero altre curiosità, ma facciamo rotta su Partinico (repubblica libera) per occuparci di alcune curiosità. Prima occhiata al Ponticello di Santa Caterina: dopo la denuncia di un automobilista, sulla cui macchina è caduto un calcinaccio, sono venuti i pompieri che hanno scrostato i calcinacci pericolosi, ma, per evitare qualsiasi problema, i vigili urbani hanno disposto la chiusura del passaggio sottoponte, mentre dall’alto si può transitare tranquillamente. L’Anas ha effettuato il sopralluogo e ha comunicato i risultati all’unità centrale, la quale adesso manderà i suoi tecnici per verificare se esistono danni strutturali: in tal caso andrà chiusa anche la Strada Statale, con tutti i danni relativi alla circolazione. Inevitabile chiedersi quanto durerà tutto questo, perché se si tratta di semplici riparazioni, la cosa potrebbe essere fatta subito o potrebbero, all’italiana, passare anni. Di fatto l’episodio ha già causato seri danni economici al vicino supermercato Ard, a Cannizzaro e all’officina dei fratelli La Franca, che si occupa di vendita, nolo e riparazione di trattori, ma anche altre famiglie e attività della zona si trovano in difficoltà. L’unica via d’accesso rimane la stradella della Nazionale, dove c’è una linea continua, che nessuno rispetta, altrimenti bisognerebbe arrivare allo spiazzo del cimitero e fare inversione di marcia. E così, dopo il ponte di Genova, sul quale sinora sono state fatte solo polemiche e liti su chi dovrebbe fare i lavori e sul rimborso dei danni, dopo quello della Palermo Catania a Tremonzelli, che costringe ad allungare il percorso di mezzora, dopo il ponte di Alcamo, dal quale ieri è caduto e morto un tecnico che faceva un sopralluogo, anche noi abbiamo il nostro ponticello che ci ricorda quello ben più famoso sul fiume Kwai, immortalato in un film. A monte ci sono due altre note: la gente, non potendo più passare per scaricare la monnezza al punto di raccolta lì vicino, la butta in mezzo alla strada e così si stanno creando le basi per una nuova discarica, che minaccia anche di trasformarsi in allagamento, visto la cattiva situazione del deflusso delle acque. L’altro problema riguarda due cani randagi, che in un angolo sotto il ponte avevano il loro punto di ricovero e che adesso sono costretti a dormire all’aperto.

Spostiamoci di qualche centinaio di metri e arriviamo al Comune. Per domani il sindaco ha annunciato una conferenza stampa al palazzo del Carmine, alle ore 10.30 per parlare di dissesto e del percorso di risanamento e programmazione portata avanti dalla data d’insediamento ad oggi. Si tratta dei famosi cento giorni sui quali abbiamo detto che c’è poco da dire, ma forse ci saranno dette delle cose che non sappiamo.

La piantagione di marijuana rinvenuta in contrada Suvaro era molto più grande di quanto avevamo annunciato ieri: si parla di ben sei tonnellate di erba già in avanzato stato di maturazione, cioè pronta per essere immessa sul mercato. Tra i quattro partinicesi finiti dentro c’è anche un parente dei Fardazza, che non si tolgono il vizio di delinquere.

C’è un gran fermento e tante chiacchiere sulla ventilata proposta di risistemazione della viabilità con il prolungamento del senso unico di corso dei mille sino al monumento. C’è chi dice che va bene, c’è chi dice che va male, chi chiede la rimozione della zona adibita a parcheggio e adesso ancora delimitata da vasi, c’è chi si chiede se il tratto dalla piazza al monumento sarà a doppio senso o a senso inverso rispetto a quello attuale e, in tal  caso, quale sarà il percorso alternativo. Insomma tutti hanno da dire qualcosa, come sempre. Se ne doveva occupare una commissione, una volta sentito il parere del responsabile del piano traffico a Partinico, l’ing. Tornatore, che, tutto sommato, anche lui né un regista pronto a girare un film su come circolare.

Si progettano due consigli comunali, uno dei quali per trattare la spinosa vicenda dell’illuminazione, dal momento che ci sono forti pressioni per mollare la ditta che ha vinto l’appalto per i prossimi dieci anni, per la bella cifra di 800 mila euro l’anno, e per riproporre la gestione diretta del servizio, che poi, naturalmente sarà affidato a qualche…..bravo tecnico purché interno al cerchio magico, si fa così.

L’altro consiglio comunale dovrebbe occuparsi del futuro della Casa di Riposo per anziani, considerato che il 20 ottobre scade il contratto con la Cooperativa Nido D’Argento, e del futuro degli asili nido: dal momento che non ci sono soldi si prevedono tempi bui, ma, alla fine, qualche gatta potrebbe uscire fuori dal sacco.

È vero, soldi non ce ne sono, ma sono stati trovati e con sollecitudine, per pagare ai consiglieri comunali le sedute di Consiglio e di Commissione nei mesi di Luglio e agosto. Dato il periodo e la sua scarsa attività, si tratta di somme che vanno dai 130 ai 190 euro lordi per consigliere, per un totale di 4.342 euro. Meglio di niente.

A chi ci segue comunico che domani sarò a Livorno e che quindi ci risentiremo lunedì: buon weekend

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Salvo Vitale

Salvo Vitale è stato un compagno di lotte di Peppino Impastato, con il quale ha condiviso un percorso politico e di impegno sociale che ha portato entrambi ad opporsi a Cosa Nostra, nella Cinisi governata da Tano Badalamenti, il boss legato alla Cupola guidata negli anni Settanta da Stefano Bontate.

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