Processo Maniaci, giudici: “Sì alle telecamere”. Unci Sicilia: “Bene, apprezziamo revoca precedente disposizione”
Palermo, sono state autorizzate le riprese audio e video nel procedimento a carico del giornalista di Telejato. Comunicato dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani
Il tribunale di Palermo ha autorizzato le registrazioni audio e video delle udienze del processo che vede imputato il giornalista di Telejato, Giuseppe (Pino, ndr) Maniaci, accusato di estorsione insieme con altre dieci persone. L’accusa è rappresentata dai sostituti Amelia Luise, Francesco Del Bene, Annamaria Picozzi e Roberto Tartaglia.
Il Gruppo siciliano dell’Unci esprime apprezzamento per la decisione del Tribunale di Palermo che ha revocato la precedente ordinanza di non consentire l’accesso in aula alle telecamere per documentare il dibattimento.
Per i legali del giornalista, Antonio Ingroia e Bartolomeo Parrino, «Pino Maniaci ha il diritto di difendersi e di tutelare la propria immagine in un processo puntualmente documentato dai mezzi di informazione. Allo stesso tempo l’opinione pubblica ha il diritto di poter seguire tutte le fasi di un processo di evidente interesse sociale, un caso che ha più volte trovato spazio sulle prime pagine dei giornali e nei titoli di apertura dei principali telegiornali».
«Si tratta di una decisione saggia – ha detto il presidente dell’Unci Sicilia Andrea Tuttoilmondo -. L’interesse sociale nei confronti di questa vicenda, data la notorietà dell’imputato, è sempre stato elevatissimo. Interdire l’accesso in aula alle telecamere avrebbe leso gravemente il corretto svolgimento del servizio pubblico».
Per il vice-presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales, «l’autorizzazione alle riprese audio e video delle udienze del processo che vede imputato Maniaci è un segno di civiltà. L’accesso alle telecamere nell’aula del tribunale consentirà, infatti, all’opinione pubblica di seguire gli accadimenti senza censure grazie ad una completa e puntuale informazione».