Telejato chiede di essere ammessa all’udienza per il processo a Pino Maniaci

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Dopo il no a Radio Radicale, Telejato chiede di essere ammessa all’udienza per il processo a Pino Maniaci

Dopo che è stata respinta la richiesta di Radio Radicale di trasmettere integralmente l’udienza di quella che dovrebbe chiamarsi Operazione Kelevra ma che tutti ormai chiamano “caso Maniaci”, come se l’imputato Maniaci fosse il criminale più importante rispetto al giro di estorsioni messo in atto dai mafiosi di Borgetto, Telejato, così come molte altre emittenti non solo radiofoniche, ma anche televisive, ha inoltrato richiesta di potere trasmettere le fasi del processo. Aspettiamo una risposta che, dopo la sospetta anticipazione fatta nei confronti della storica emittente nazionale, dovrebbe, così com’è prassi, essere comunicata al momento dell’apertura dell’udienza.

Non abbiamo nulla da nascondere e vogliamo che sia chiaro a tutti il modo in cui hanno operato i carabinieri di Partinico, che abbiamo denunciato, e i magistrati che si sono occupati di questo caso, imbastendo un polpettone in cui un caso di presunta estorsione semplice, come quello di Maniaci, è stato associato a casi di estorsione mafiosa. Vorremmo capire che cosa ha generato questa operazione nei confronti di un giornalista che fa il suo lavoro con un impegno che sicuramente è di rilevanza sociale, perché sono state messe in un unico calderone le denunce di diffamazione che alcuni soggetti locali hanno fatto a Maniaci, reo di avere risposto per le rime a chi nei suoi confronti aveva fatto sporche insinuazioni.

Insomma vorremmo capire e far capire se l’operazione Kelevra è stato il corollario del caso Maniaci, se non ci siano state, da parte di magistrati ed esponenti delle forze dell’ordine, particolari pressioni nel decidere questo tipo d’intervento e, nell’eventualità che ci siano state, come presumiamo, da quali motivazioni siano state causate. Insomma, chiediamo di far chiarezza, affinché tutti sappiano e si facciano un’idea, prima che il tribunale possa emettere una sua sentenza, cioè quella verità giuridica che, bisogna sempre tenerlo presente, non sempre, com’è successo molte volte in passato, rispecchia l’andamento dei fatti.

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