Saguto e Cannizzo contro Pino Maniaci. La replica dell’avvocato Parrino
Apprendiamo dal Giornale di Sicilia del 21 ottobre: La Saguto parla della tv di Partinico, Telejato, con il prefetto Cannizzo, che le chiede «che tempi abbiamo». La risposta: «Appunto, quello dice: ha le ore contate». E il 14 maggio commentando la denuncia per stalking di Cappellano contro Maniaci la Saguto aveva detto «Se questi si spicciassero noi non avremmo bisogno di fare niente»
Vi proponiamo la replica dell’Avvocato Bartolomeo Parrino:
La notizia appresa dal Giornale di Sicilia del 21 ottobre cm, se fondata, è di una gravità inaudita poiché prospetterebbe l’ipotesi di poteri dello Stato che tramano non solo contro un libero cittadino ma per di più giornalista e quindi contro il diritto costituzionalmente garantito di legittima informazione su fatti peraltro gravissimi come quelli verificatosi nell’ambito dell’inchiesta sull’operato del Tribunale Misure di Prevenzione di Palermo e sul suo Presidente Dott.ssa Silvana Saguto.
Dalla lettura dell’articolo sembrerebbe emergere una complicità tra la Dott.ssa Saguto, l’Avv. Cappellano Seminara ed, addirittura, l’attuale Prefetto Dott.ssa Cannizzo, allo scopo di neutralizzare il giornalista Giuseppe Maniaci e la sua emittente rea di avere alimentato e supportato le denunce successivamente riprese anche dal prefetto Giuseppe Caruso.
Dal tenore dello stesso articolo sembrerebbe che la probabile denuncia per stalking presentata dall’avv. Cappellano Seminara contro Maniaci sia falsa e strumentale a tale diabolico disegno.
Ora, appare di tutta evidenza, che, se riscontrata dagli organi inquirenti, tale affaire pone un serio problema di difesa, non solo del giornalista ma dell’intera categoria, da un utilizzo deviato di poteri forti dello Stato (si pensi all’eventuale coinvolgimento del Prefetto Cannizzo) per fini sicuramente non istituzionali.
E tutto ciò non fa che aggravare quel senso di disagio e di sfiducia che l’originaria inchiesta ha già causato nella Magistratura e nelle Istituzioni Tutte, in una realtà come quella Siciliana ed in particolare quella Palermitana che storicamente non hanno mai goduto di ottima salute ma che attraverso un grande e faticoso impegno civile hanno sempre cercato di mantenere viva la speranza che si possa costruire uno stato di diritto degno di questo nome.
La gravità di tale situazione non può essere taciuta o ignorata, pertanto si ritiene di dovere sollecitare gli organi inquirenti perché si faccia piena luce sui fatti narrati affinché siano presi tutti i provvedimenti necessari alla neutralizzazione di eventuali azioni criminose per la tutele ed il ripristino delle libertà personali e di informazione.
Avvocato Bartolomeo Parrino
Questa cannizzo sembra un’altro serpente velenoso. Andrebbe rimossa dall’incarico solo per queste intercettazioni.
Una terra in cui l’antimafia assume – o potrebbe assumere – gli stessi – se non peggiori – connotati della mafia, necessiterebbe di un’analisi molto lucida e profonda, lasciando ai bigotti le storielle romanzate di lotta tra buoni (stato) e cattivi. Dobbiamo andare in fondo, interrogandoci non solo su quel (poco) che vediamo e sappiamo adesso ma individuando le radici SOCIO-POLITICHE di questo SCHIFO, per estirparlo dalla terra e non potarne i rami più esterni, pronti a proliferare alla prima pioggia.
Purtroppo molti di noi si soffermano sul fumo, indietreggiando quasi al solo immaginare il fuoco da cui esso trae origine. Oggi ci vengono date in pasto le intercettazioni, il chiacchiericcio di borgata, ed io mi chiedo perché. Certamente da esse riusciamo a comprendere molto del lato ” umano ” di quella parte di soggetti ( una piccola parte rispetto a tutti quelli che adesso stanno ancora nell’ombra sperando che non tocchi domani a loro venire alla ribalta ) indagati in questa vicenda, ma non ci dicono molto sui reati che essi hanno commesso. Si dice che cane non mangia cane ed è una grande verità. Vedo magistrati impegnati a fare pulizia, mi chiedo perché non la facciano con lo stesso rigore con il quale puniscono i cittadini “normali”. Tutti aspettiamo i provvedimenti di trasferimento fatti dal CSM, e la chiusura delle indagini, ma tutti sappiamo che i primi proteggeranno sempre e comunque la casta, qualsiasi crimine essa abbia potuto commettere, le seconde, svolte da un nugolo di uomini che sono tenuti per giuramento a sottostare ad ordini superiori, finiranno chissà quando e come . Ebbene ricordo a me stesso che l’istituto della carcerazione preventiva viene applicato a coloro che si sospettano possano in qualche modo inquinare le prove ( pensate che un membro togato del CSM, una gerarca ex Presidente delle Misure di Prevenzione del più potente Tribunale d’Italia non abbiano ancora parecchi amici in giro, tra logge massoniche, circoli occulti, magistrati conniventi, DIA, DDA ecc ?? ), tralasciando di menzionare specificatamente il pericolo di fuga ( la Saguto, a quanto dice, dovrebbe farsi prestare i soldi dal suo fido cane da Tartufo Cappellano Seminara ) e la reiterazione di reato ( solo per la Saguto poiché gli altri sono rimasti tutti ai posti di comando ) . Ma tutto questo fa parte di un quadro ristretto, di una visione che non va al di la del fumo. Il fuoco sta ben oltre, le vampe, checche possa sembrare assurdo, sono tra le mani della signora Saguto. I suoi colleghi sanno benissimo dove si potrebbe arrivare se lei ” parlasse “, se solo si mettesse li a scrivere i nomi ed i cognomi di tutti coloro che fanno parte del circolo dei criminali di stato, e ne hanno paura . Per adesso le stanno consigliando di tenere la botta, di farsi sparare merda in faccia da un piccolo uomo di paese quale è Pino Maniaci, di non dire nulla nonostante che la signora, per sua natura, è abituata a sputare veleno come se fosse il gargarismo del mattino . Lo magistratura, quell’organo che si è sostituito più volte all’ordine costituito, alla politica ed allo stato stesso, non può permettersi una così grave crisi, non può permettersi di mostrare il suo vero volto . Stasera guardavo quell’uomo mite del nostro Presidente della Repubblica e pensavo a chissà quali pensieri si sia fatto su questa vicenda . Non riuscivo ad immaginarlo incazzato, nulla. Ci sarebbe voluto un uomo come Pertini, un uomo del popolo e che per il popolo ha sparato e si è fatto sparare, ci sarebbe voluto uno che, fottendosene della sua carica, si sarebbe fatto accompagnare al palazzo dei marescialli già solo per tirare le sedie in aria mandanti a fare in culo questi figli del senato di Cesare, questi uomini che hanno costruito le loro fortune calpestando i diritti di milioni di individui nati liberi ma assoggettati fin da subito ad un potere onnipotente . Saluti
Condivido in pieno il tuo pensiero, nutro i tuoi stessi timori, che non venga fatta giustizia. Una cosa però, l’hanno fatta vedere, a tutta l’italia , la legge non è uguale per tutti. Si è sempre saputo ora abbiamo la conferma, possono anche togliere la scritta dai tribunali ed operare in piena legalità.
volete fare il botto? bene, bravi siete arrivati alla prefetta. ora date un’occhiata all’immobiliare strasburgo . . .